sabato 4 luglio 2009

Ci deve essere per forza

"Hai tutta la vita ancora per trovare quello che cerchi."
E se invece trovassi soltanto quello che quadrati? o quello che triangoli?
Ok, dopo questa pessima battuta, avete la facoltà di premere la X in alto a destra del vostro schermo e chiudere questa pagina. Me la sono cerc(hi)ata.
Fare il buffone mi riesce poco, preferisco tornare a fare il pessimista sull'orlo del suicidio che traspare da queste scartoffie elettroniche. Che poi nella vita vera io dia impressione d'essere tutt'altra persona, questa è un'altra storia. Probabilmente sentiamo l'esigenza di essere diversi dall'abitudine, oppure cerchiamo (voce del verbo cercare) di vederci come non siamo mai, oppure ancora tiriamo fuori una parte nascosta di noi, che non vogliamo o possiamo esternare altrove. Tutto questo per non dire assolutamente niente, sto semplicemente divagando.

Innanzitutto ringrazio S. per avermi fornito su un piatto d'argento la citazione iniziale e il titolo.
Che dire, sono frasi di speranza, d'ottimismo. Oggi mi guardo allo specchio e dico che: sì, forse è vero. Può darsi che io sia stato solamente un po' sfortunato finora, o troppo superficiale dal non riuscire a capirlo. Però oggi che mi guardo allo specchio vedo anche che, in 21 anni e un po' di giorni, ho combinato poco. E non ripetetemi che sono troppo drastico. Certo, ho quella ristretta cerchia (ci risiamo... avrei potuto dire gruppo, ma era troppo ghiotta quest'ulteriore occasione di rendermi ridicolo!) di persone che mi vuole bene, come tutti. E ne ho altrettante che mi odiano, come tutti. Ma appunto, rientra nell'ordinario di una vita che ho da sempre voluto condurre con troppa noncuranza. Magari ho solo paura di sprecarla in qualcosa di cui poi potrei pentirmi. Magari questa mia incessante ricerca del cambiamento, della novità, di emozioni forti e a breve termine, deriva proprio da questo. Non ho mai accettato le imposizioni, senza sapere che esse comprendevano anche quelle che si sarebbero rivelate utili e benefiche, rifiutate per principio assieme alle altre. L'antitesi curiosa sta nel fatto che a un'apparente leggerezza d'animo corrisponda in realtà un grande senso di attaccamento alla vita stessa, legato indissolubilmente a un'angoscia di fondo: il timore di non riuscire a "giocare secondo le mie regole", di non poter vivere fino in fondo le cose come vorrei davvero, di arrivare alla fine senza aver avuto il tempo di dare un senso alle mie azioni. Mi rendo finalmente conto che al giorno d'oggi un'anticonformismo sciocco e senza criterio non paga affatto.

Piccolo appunto finale per S. (un'altra S., stavolta): è la gente come te, egoista e senza scrupoli, che va avanti e ha successo. Ma piuttosto che essere come te, preferisco restare indietro e godermi da dietro le quinte il tuo squallido spettacolo.