Non chiedermi perché un milione di parole non valgono un tuo sguardo.
Gli attimi si dilatano nell'immobilità. Mi sembrano un'eternità, e invece no, non lo sono affatto. Il mio problema è sempre lo stesso, io penso troppo. Devo andare via, il tempo ancora una volta si è preso gioco di me, mi ha fatto credere che la magia potesse durare all'infinito. Sono tornato, e mi tuffo nel dolore di una mancanza asfissiante. Adesso, stranamente, è tutto dannatamente facile. Il ricordo mi rende così forte che non potrò smettere di inseguirti finché non darai pace a questo vuoto insensato. E ti ritroverò ogni volta che avrò cessato d'adorarti per inseguire le mie illusioni, costi quel che costi, e placherai la mia sete, perché sei l'unica oasi che troveranno i miei occhi nel deserto delle imperfezioni. Perso, coi miei occhi nei tuoi. Non riportarmi mai più dov'ero, ti prego. La luce troppo forte mi accecava, e io, sciocco, che credevo mi facesse vedere meglio. E' tanta l'ombra ora! E' così tanta che la tua, di luce, è la sola che mi sta guidando, finalmente, a smarrirmi del tutto. Bisogni, paure, desideri. Sogni, sorrisi, silenzi. Tienimi con te e nutrimi delle tue incertezze perché io possa distruggerle, riaccendi la magia di nuovo, e fallo ancora quando nuovamente svanirà. Nei respiri della notte e nei vetri torturati dalle piogge non moriremo più.
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