giovedì 22 ottobre 2009

Labbra blu


Rileggo quello che ho scritto su di te, circa cinque mesi fa, e sorrido.
Sorrido perché non pensavo potessi arrivarci, che in quelle righe c'eri tu, ma come al solito ti sottovalutavo.
Sorrido perché non mi vergogno più di dare un nome, un peso e una misura a ciò che provo.
Quando me l'hai detto, che l'avevi capito da un pezzo, eravamo seduti su quei gradini che non dimenticherò mai.
Eravamo lì e in quell'istante ho realizzato che continuare a nascondermi sarebbe stato inutile.
Mi avevi già trovato tu, e adesso non ho alibi.
Rimango semplicemente basito tutte le volte che mi guardi, che al confronto l'espressione più sciocca di un idiota mi farebbe proprio invidia per la sua intelligenza.
E non avrebbe nemmeno senso che io parlassi di te perché ogni singola parola che potrei usare per descriverti sarebbe superflua, banale, quasi offensiva.
Ma tu te ne freghi di tutto, e mi guardi con quegli occhi incredibili.
E io posso solo mettere da parte le mie paure pregresse.
Via, lame dal mio cuore, non mi servite più.

5 commenti:

smallwheel ha detto...

I sentimenti sono eterni, la vita purtroppo no....

Asha Sysley ha detto...

Bisogna solo scegliere se è venuto il momento o meno di perdersi in quegli occhi.

NERO_CATRAME ha detto...

Sorrido,bello leggerti così.

Anonimo ha detto...

Era oraaa

Shi chan ha detto...

bravissimo!
un motivo in più per essere compiaciuti di esistere!
Sono felicissima per te!

Qc gg fa ho scritto un haiku che forse si abbina bene alla tua situazione di alcuni mesi fa:

Sospese in aria
le bolle di sapone
cieche traspaiono

(un mio amico dice che un proverbio giappo dice quando due bolle di sapone si uniscono dal loro scoppio nasce un bellissimo fiore di loto)