lunedì 23 febbraio 2009

Scialbe autarchie

Mieti in pieno la rabbia
soltanto dove non c'è avversione
vedi bene adesso il tuo ruolo
e la luce trova la strada al tuo livore serbato
amplifica saggezze
sceglie le parole più dure

non lo ammetterai mai
hai solo imparato a sorreggere
lo squallido pretesto
per sopravvivere a quelle ferite aperte
nella facilità di un compromesso
disarmante come non lo era stato mai
vivo

nascosto non è cancellato

riprendendo in mano
i pezzi di una distratta riflessione
ascolterai quel rancore malcelato
forse ancora si muove

è la prassi distenderti quando dovresti fuggire
luna nuova, nuovo corso
porti in me l'incoscienza più amara
che in terra ostile afferra la realtà
dalla mia solida gabbia d'illusioni
di giorno in giorno la sento, pulsante
come un uragano mai spento nel petto
ormai assuefatto al desiderio
di trovare imprudenza nella tua arrendevolezza
e fermo l'istante senza colpe di un errore
e ho sete di te e paure
privarmene domani non sarà più un problema
se solo domani diventasse ieri

che il tempo non aiuterà a strappare il ricordo
lo sapevi già prima di quegli occhi
nei tuoi

2 commenti:

Anonimo ha detto...

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Anonimo ha detto...

Hello. And Bye.